In attesa di poter tornare (si spera) su una macchina vera, tengo a bada la passione rallystica con i modellini. Allo Slot Club Asti sono ripresi i campionati sociali di rally e quest’anno ho voluto cambiare mezzo in quasi tutte le categorie, dopo un anno in cui ho riciclato vecchi rottami corso con altri modelli meno performanti.
Per la classe 2 ruote motrici, abbandonata la Polo S1600 dell’anno scorso, ho realizzato una Clio R3 dal kit grezzo della NSR Racing. Non è proprio esattamente una R3 da rally, il kit NSR è forzatamente approssimativo per (credo) esigenze di meccanica e comunque perchè nasce per le gare in pista quindi è decisamente fuori misura per i rally. In ogni caso, è un buon kit, con plastiche abbastanza lavorabili e che reggono bene la verniciatura, senza tirare o deformarsi come succede con altri costruttori. La parte più impegnativa è stata la realizzazione della carrozzeria, che ho voluto fare come omaggio ad un team “delle mie parti”, secondo me uno dei migliori a livello nazionale e con cui ho avuto l’onore di correre in qualche occasione, ovvero la Balbosca di Luigi Balbo e del compianto Roberto Bosca.
La livrea ricalca più o meno quella con cui hanno corso le loro Clio negli anni, con qualche “licenza poetica” perchè proprio copiarla anche no. 🙂 Inizialmente il giallo mi era uscito decisamente più, ehm, acceso ma non era per niente convincente (un giallo X-8 Tamiya, sembrava un canarino!) quindi ho provveduto a scurire la seconda mano con dell’arancio, sempre Tamiya, ed il risultato è più simile all’originale, anche se forse ancora un po’ troppo chiaro, ma ormai va bene così. I paraurti e l’alettone in blu metallizzato, per differenziare un po’ e poi qualche dettaglio come le linee delle porte e delle modanature, per farla sembrare meno “finta”. Mi disturba enormemente, ma purtoppo non posso risolvere, l’interno in lexan alleggerito, il quale è termoformato da uno stampo fatto da un cane drogato che definire approssimativo è fargli un complimento. A causa di questo è praticamente impossibile da colorare in maniera decente e finisco sempre per avere pilota e navigatore che somigliano più a due bidoni sporchi piuttosto che persone. Ma tant’è, questo è si un modellino, ma è anche una “macchina da corsa” per cui bella o meno bella, l’importante è che vada forte. E l’interno in lexan, rispetto a quello originale del modello, fa risparmiare peso e abbassa il baricentro quindi brutto o no, resta dov’è.
Sul lato tecnico, ho dovuto restare all’interno del regolamento quindi niente sospensioni, supporto motore fisso e non basculante, motore NSR Spain da 18.000 RPM e cerchi da 15,8mm. Ho voluto provare, nonostante non sia mai stato provato, a montare il telaio giallo ultra morbido accoppiato al banchino intermedio nero E’ sicuramente un azzardo, considerato anche che per ora è l’unica Clio del RallySlot Challenge che monta tale telaio, ma non mi preoccupa, vedremo come si comporterà in prova speciale! Oltre a qualche piccolo accorgimento, il resto dei componenti è pressochè di serie, ovviamente il tutto lavorato per renderlo più scorrevole possibile e fluido nel comportamento in pista. Vi lascio con un paio di foto e vi rimando ai siti delle classifiche (RallySlot Race Manager) e dello Slot Club Asti per gli aggiornamenti!
Aggiornamento 14/03/2024 : L’obiettivo (non dichiarato) della prima gara era stare nei 5. Raggiunto senza grossi problemi, con un paio di prove in cui abbiamo staccato il secondo tempo. Un ottimo avvio quindi, con importanti indicazioni su come modificare la macchina per provare a puntare posizioni ancora migliori!
Non poteva andare bene sempre no? Sapevamo che prima o poi sarebbe successo. E poi perchè farsi mancare qualcosa? Cosa? Di trovarsi con la Fabia su strade viscide, sporche, fangose, fredde e bagnate!!! Che altro? Di quelle strade dove se sbagli anche solo di pochi centimetri la traiettoria, è finita. Oppure, come successo ad altri, un attimo prima l’asfalto tiene e un metro dopo sei su uno specchio e la macchina va dove vuole lei.
Ma andiamo con ordine. Avremmo dovuto correre ad Imperia perchè ci sembrava meno rischiosa in termini meteorologici, ma impegni vari ce lo hanno impedito quindi, per finire la stagione abbiamo inserito il Rally Colli del Monferrato, a Moncalvo.
L’anno scorso avevamo corso con la Clio Super 1600 ed era una Ronde, quindi quattro passaggi sulla stessa prova. Se ricordate l’articolo (e se non lo ricordate andatevelo a leggere!), trovammo condizioni al limite, con la prima parte di prova molto sporca e rotta, la nebbia per buona parte della gara e con il buio, l’ultimo passaggio fu ancora più difficile. Quest’anno non avevamo molte speranze, soprattutto viste le previsioni che davano pioggia per il sabato e la mattinata di domenica, tutte rispettate.
Il sabato quindi ci è toccata la “terapia d’urto”: pronti via e lo shakedown sotto una pioggia torrenziale. Stando attenti a non fare errori e a non prendere rischi inutili, ci siamo comunque barcamenati, completando i nostri quattro passaggi senza problemi, con forse un paio di sbavature dovute al fango in strada ma che comunque ci aspettavamo e che la Fabia non ci ha fatto “pesare” più di tanto.
La domenica il problema (mio) era la nebbia: infatti se per caso avesse smesso di piovere durante la notte, minimo al mattino non saremmo riusciti a vedere nemmeno il cofano della macchina. Ma la pioggia, per fortuna, non aveva nessuna intenzione di smetterla e così le prime tre prove le abbiamo fatte ancora sotto l’acqua e con il fango, ma perlomeno vedendo la strada! La prima, in particolare, è stata forse la più strana che abbia mai corso: il nervoso perché avevamo bene in mente la situazione strade, la preoccupazione di non fare (o avere) errori nelle note che, in queste condizioni, possono essere molto pericolosi ed al tempo stesso la ormai certezza che la Skoda è una macchina solida che non ha paura di quattro gocce d’acqua e che Roberto, prova dopo prova, ci va sempre più d’accordo. E la prova era tutt’altro che facile, con otto concorrenti fermi in prova a causa di uscite. Una serie di sensazioni contrastanti ad inizio prova, ovviamente spazzate via dal conto alla rovescia del semaforo e dal divertimento in prova! Sensazioni che però lasciavano spazio anche alla determinazione e alla concentrazione tanto che un paio di prove dopo, sul primo passaggio da Moncalvo, siamo riusciti a stare nei 10 dell’assoluta!
Sul secondo giro ha poi smesso di piovere ma ormai per la nebbia era tardi quindi ci siamo dovuti solo più gestire delle strade che passaggio dopo passaggio diventavano sempre più delle mulattiere fangose, specie su alcuni tratti finali della Mombarone e della Moncalvo, dopo la celeberrima doppia inversione. Vista la difficoltà, comunque, l’obiettivo era arrivare al fondo, anche per fare quanti più km possibile in queste condizioni che sono comunque una palestra molto molto importante per quando poi ci si ritroverà nuovamente su fondi più permissivi.
Detto fatto, anche questo obiettivo l’abbiamo centrato.
La macchina è arrivata a Moncalvo, il fango era tanto al punto che era impossibile anche solo aprire una porta senza sporcarsi le mani, noi siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto e di essere riusciti a gestire una gara in condizioni quasi da “da Rally RAC” e del bagaglio di esperienza incamerato.
Ora, per quest’anno, basta gare. Il prossimo vedremo come andrà, se ci saranno altre gare e con cosa ma intanto una cosa è certa: stiamo già pensando a cosa fare. Ci saranno cambiamenti e decisioni da prendere, ma l’inverno sicuramente porterà consiglio e troveremo una soluzione. Stay tuned e alla prossima!! M.
Una volta che ci si è abituati a qualcosa, si sa, è difficile tornare indietro. Quindi, anche se avevamo dubbi riguardo alle condizioni meteorologiche che si sarebbero potute presentare, abbiamo comunque deciso di tornare sulla Fabia, ad Ottobre ed al Trofeo delle Merende. Ci preoccupava, in particolare, la prova di Bosia, da fare due volte, che aveva un lungo tratto nel sottobosco, zona in cui in caso di pioggia o viscido, le cose si fanno … difficili. Certo, come ci è stato detto, la Skoda non è che abbia grossi problemi da nessuna parte … solo che noi li abbiamo eccome!!!! Perché gestire un aereo simile, con 300 e rotti cavalli sull’asciutto come al Grappolo è un conto, se ci mettiamo in mezzo della pioggia, dello scivoloso, magari con delle foglie autunnali a terra diventa tutto un altro discorso.
Quest’anno però l’estate è andata decisamente lunga ed il giorno della gara avevamo addirittura 24 gradi di massima e 10 di minima notturna, niente pioggia o peggio ed un po’ di vento che ha ulteriormente asciugato l’umidità.
Questa volta siamo andati si cauti ma più decisi, forti dell’esperienza del Grappolo e comunque consapevoli che non potevamo ancora cercare nessun genere di limite. Perlomeno, non volevamo andare a cercare il limite per poi oltrepassarlo senza accorgersene e trovarsi piantati da qualche parte, ecco.
Comunque abbiamo ulteriormente acquisito esperienza e questa volta si, un paio di rischi li abbiamo presi aggiunti a qualche errore che potevamo evitare, soprattutto sul primo passaggio sulla “Bosia”. Quella che ci preoccupava di più, in cui c’era uno dei pochi tratti che pensavamo essere scivoloso … beh, lo era! E l’uscita di un’altra Skoda prima di noi ce lo ha (purtroppo) confermato immediatamente. Sul secondo passaggio è andata decisamente meglio, senza errori e meno viscido, tanto che siamo riusciti a togliere 43 secondi!!! La prova migliore? Per noi la Camo, in discesa con la serie di tornanti dove abbiamo potuto divertirci col freno a mano e poi il tratto veloce sul fondovalle, stretto e sconnesso dove, provando, Roberto mi ha anticipato “Qua legati stretto che adiamo in pieno fino al fondo”! Decimo tempo di classe al primo passaggio e, tanto per essere precisi, stesso tempo al centesimo al secondo passaggio. Potevamo migliorarla ma le gomme, specie le posteriori, iniziavano a dare segni di cedimento e non ce la siam sentita di rischiare.
Bilancio quindi più che positivo anche in questa seconda esperienza sulla R5 di Mlada Boleslav, come sempre curata alla grande da Balbosca, che ringrazio nuovamente. Altra esperienza in cascina, altri km fatti e ulteriori lezioni imparate che torneranno utili.
Prima di archiviare anche questa gara c’è ancora il siparietto finale sul palco, con Massimo Grosso. Si, perchè Roberto era in gara anche per la categoria “Over 55” e l’ha vinta. Viene premiato l’equipaggio però, e adesso mi ritrovo con un bellissimo trofeo di “Primo di Over 55” che tornerà buono tra una decina d’anni. Grazie Max, non ho capito se sia un augurio di rivedersi tra 10 anni o se è un tentativo di pensionarmi anticipatamente, ma grazie comunque!
Eh già. Stavolta siamo davvero andati a giocare con i grandi. Per la prima volta sono riuscito, grazie a Roberto Biancotto e a Balbosca, a salire su una di quelle che vengono amichevolmente chiamate “macchinone”, ovvero la fantastica Skoda Fabia R5. L’occasione è stata il rally “Il Grappolo” il 22 Maggio.
Inutile dire che l’ansia da prestazione era a livelli stratosferici, forse anche qualcosina in più perché si che la vicinanza a casa aiuta, ma sai anche di avere molti più occhi che ti conoscono addosso!! Ed il motivo è presto spiegato: queste qui sono macchine da corsa vere, sviluppate in un’unica direzione che è quella di andare il più forte possibile sulle speciali. Niente mezze misure, è una vettura che devi imparare a rispettare perché lei è convinta che alla guida ci sia qualcuno che sa quel che fa e quindi non fa sconti. Ed anche a livello “naviga” le cose non sono così scontate. I tempi si accorciano moltissimo, non c’è il tempo di pensare o prendere fiato tra una curva e l’altra nel guidato. Lei va e tu devi starle davanti con le note!
Ovviamente noi l’abbiamo approcciata con molta calma, proprio perché era la prima volta che ci salivamo e dovevamo prenderci ben bene le misure ma soprattutto, visto il risultato dell’ultimo anno al Grappolo (uscita di strada), volevamo arrivare al fondo, senza star lì a guardare classifiche o tempi. Nonostante la cautela utilizzata per tutta la gara, letteralmente non ci siam presi un rischio che sia stato uno, il divertimento è arrivato a livelli incredibili. Perché bene o male queste macchine sono relativamente (e notate che è un grosso “relativamente”) facili da guidare … fino ad un certo livello. E ho aggiunto l’ultimo pezzo perché davvero “fin lì” son semplici. Poi oltre c’è ancora un pezzettino, quello che serve per andare a battagliare con i primi che, al contrario, è tutt’altro che semplice e ci vogliono tanti km di strada e un affinamento delle proprie capacità di guida che porta via tanto tempo. Ma se, come nel nostro caso, è la prima volta che ci si sale e si ha la testa di non voler strafare a tutti costi, beh, le emozioni che regalano questi mezzi sono già straordinarie.
Per spiegarvi, due cose che fanno capire che tipo di astronave sia la R5. Shakedown a San Damiano sabato mattina. Prima volta su una speciale “vera” e non in un test. Poco dopo la partenza c’é una sinistra che immette in un lungo dritto, circa 350-400 metri, che finisce su un ponte rialzato. Una rampa di lancio alta un paio di metri buoni. Con una destra 3 (90°) subito dopo. Avevamo il sentore che saremmo arrivati veloci, così poco prima della staccata ho buttato un occhio sul display con la velocità. Beh, veloci si ma così non credevo: 173km/h a meno di 50 metri dalla rampa del ponte. Devo ammettere che il dubbio di riuscire a fermarci mi è passato un attimo nella testa. Ma non avevo fatto i conti con i freni, che sono qualcosa di incredibile: basta fare attenzione a non bloccare le ruote e ci si ferma, addirittura fin troppo presto. Altro punto spettacolare, sulla speciale di Costigliole d’Asti dove passavamo in un punto, sempre una sinistra, con un taglio esagerato, almeno un metro all’interno. Al secondo passaggio l’asfalto era già finito, nascosto dalla terra tirata in strada dalle cento e più macchine in gara. Normalmente ci si fa molta attenzione per non scivolare fuori ma anche qui si vede la differenza tra questa macchina e le altre “adattate” alle gare. Ruote dritte e macchina nel taglio, il resto lo fa lei con le 4WD e i differenziali che lavorano. E queste sono solo un paio delle situazioni che mi hanno stupito, ce ne sarebbero tante altre ma non voglio essere tedioso!
Ed infine, a coronamento di tutta la giornata, il risultato è arrivato, nel senso che, come da programma che ci eravamo imposti, siamo riusciti a portare la macchina sulla pedana di arrivo, senza un graffio, divertendoci e comunque facendo divertire (spero) chi ci ha visti passare.
Devo ringraziare ancora una volta Roberto per aver guidato in condizioni, a volte, difficili per il caldo che c’era, Luigi Balbo, Ale Bosca e tutta la Balbosca per averci messo a disposizione un mezzo eccezionale ed averlo gestito in gara in maniera impeccabile. Infine, ultimi ma non meno importanti, tutti quelli, a partire da amici e familiari, che son venuti a vederci e trovarci in prova ed ai parchi assistenza. Grazie davvero a tutti
Posso sintetizzare la nostra gara con tre parole: come-andava-affrontata. Ed è proprio così che io e Roberto l’abbiamo presa fin dall’inizio.
Le condizioni erano difficili, per non dire proibitive, con le strade viscide e fredde, sempre più sporche man mano che passavano le altre macchine sulla prova. Tanto per non farci mancare nulla, anche la nebbia era ben presente, ma non dappertutto: solo in alcuni punti. Una specie di RAC nostrano, possiamo quasi definirlo.
Fin dallo shakedown di sabato, era chiaro che c’era poco da inventarsi: partire con le gomme giuste e tenere un’andatura che non ci portasse a fare errori grossolani.
Sul primo passaggio abbiamo deciso di evitare qualsiasi problema, prendendola con decisione ma alzando decisamente il piede nei punti critici, che avevamo ben segnalato sulle note (forse anche troppo, ma non si sa mai…). A fine prova, il cronometro infatti ci ha castigato ed abbiamo preso una manciata di secondi da tutti, ma era preventivato. Sul secondo e sul terzo passaggio le cose sono migliorate (nonostante l’attesa di un’ora per la partenza della seconda prova a causa di un’uscita di strada di una Skoda) ed abbiamo abbassato il tempo in entrambi i passaggi, prima di 8 e poi di altri 2 secondi. Ma la svolta è arrivata a fine PS 2, quando abbiamo saputo dell’escursione per campi della vettura che era davanti a noi in classifica, con conseguente perdita di quasi un paio di minuti per rientrare in strada. A quel punto il terzo posto era assicurato, anche se c’era il passaggio forse più difficile ancora da fare. Infatti la partenza oltre le 17 ci ha obbligati a percorrere la prova quasi in notturna, con i fari montati e la nebbia che, specialmente nelle parti più alte della prova non ci permetteva di accendere tutto. Se ci aggiungiamo anche le strade, ormai in condizioni pessime, il “rischio frittata” era alto. Ma Roberto non si è lasciato fregare e ha portato alla grande la Clio a fine prova, alzando il tempo, questo si, ma gestendo una terza posizione che ci serviva per risollevare il morale!
Ci tengo a ringraziare in primis Roberto Biancotto per avermi voluto in macchina con lui. In seconda battuta, ma non meno importanti, Silvia e mio padre che, nonostante il freddo e la giornata non proprio ideale, si son fatti il mazzo per venire a vederci ed, ovviamente, il ringraziamento per il supporto e l’aiuto va anche a Laura ed a Claudio Giazzi! Poi chi ci ha permesso di essere in gara, sponsor ed amici, Luigi Balbo e tutto il team Balbosca e , sempre sinonimo di serietà, competenza e capacità, Andrea, il nostro meccanico che non ha sbagliato un colpo e, ultimo ma non meno determinante, Luca Cantamessa per l’aiuto e i consigli (anche se, dopo l’errore di Sabato, m’hai lasciato andare un pattone che quasi mi stacchi una spalla … lezione imparata!)
Ed ora possiamo riposarci, perchè la stagione possiamo considerarla conclusa. Avevo ancora in programma il Grappolo Storico a San Damiano a Dicembre ma, con molto rammarico, non ce la faremo per problemi alla macchina, quindi niente da fare. Mi spiace perchè era una gara vicino a casa e con un’organizzazione di prim’ordine, ma sicuramente avremo un’altra occasione! Walter, sei avvisato! 🙂
Grazie a tutti quelli che quest’anno si sono fidati ad avermi in macchina, spero di aver ripagato almeno in parte la fiducia. Per me è stato un anno buono, con 5 gare, una vittoria e tre piazzamenti, compresa la nuova esperienza della regolarità, interessante anche se meno adrenalinica delle gare a cui sono abituato.
Ora si pensa già al prossimo anno, vedremo cosa ci riserverà.