Maurizio
Massasso.it

Questa volta si fa sul serio! Skoda Fabia R5!!

Eh già.
Stavolta siamo davvero andati a giocare con i grandi.
Per la prima volta sono riuscito, grazie a Roberto Biancotto e a Balbosca, a salire su una di quelle che vengono amichevolmente chiamate “macchinone”, ovvero la fantastica Skoda Fabia R5.
L’occasione è stata il rally “Il Grappolo” il 22 Maggio.

Inutile dire che l’ansia da prestazione era a livelli stratosferici, forse anche qualcosina in più perché si che la vicinanza a casa aiuta, ma sai anche di avere molti più occhi che ti conoscono addosso!!
Ed il motivo è presto spiegato: queste qui sono macchine da corsa vere, sviluppate in un’unica direzione che è quella di andare il più forte possibile sulle speciali.
Niente mezze misure, è una vettura che devi imparare a rispettare perché lei è convinta che alla guida ci sia qualcuno che sa quel che fa e quindi non fa sconti.
Ed anche a livello “naviga” le cose non sono così scontate. I tempi si accorciano moltissimo, non c’è il tempo di pensare o prendere fiato tra una curva e l’altra nel guidato.
Lei va e tu devi starle davanti con le note!


Ovviamente noi l’abbiamo approcciata con molta calma, proprio perché era la prima volta che ci salivamo e dovevamo prenderci ben bene le misure ma soprattutto, visto il risultato dell’ultimo anno al Grappolo (uscita di strada), volevamo arrivare al fondo, senza star lì a guardare classifiche o tempi.
Nonostante la cautela utilizzata per tutta la gara, letteralmente non ci siam presi un rischio che sia stato uno, il divertimento è arrivato a livelli incredibili.
Perché bene o male queste macchine sono relativamente (e notate che è un grosso “relativamente”) facili da guidare … fino ad un certo livello. E ho aggiunto l’ultimo pezzo perché davvero “fin lì” son semplici. Poi oltre c’è ancora un pezzettino, quello che serve per andare a battagliare con i primi che, al contrario, è tutt’altro che semplice e ci vogliono tanti km di strada e un affinamento delle proprie capacità di guida che porta via tanto tempo.
Ma se, come nel nostro caso, è la prima volta che ci si sale e si ha la testa di non voler strafare a tutti costi, beh, le emozioni che regalano questi mezzi sono già straordinarie.

Per spiegarvi, due cose che fanno capire che tipo di astronave sia la R5.
Shakedown a San Damiano sabato mattina. Prima volta su una speciale “vera” e non in un test.
Poco dopo la partenza c’é una sinistra che immette in un lungo dritto, circa 350-400 metri, che finisce su un ponte rialzato. Una rampa di lancio alta un paio di metri buoni. Con una destra 3 (90°) subito dopo.
Avevamo il sentore che saremmo arrivati veloci, così poco prima della staccata ho buttato un occhio sul display con la velocità. Beh, veloci si ma così non credevo: 173km/h a meno di 50 metri dalla rampa del ponte.
Devo ammettere che il dubbio di riuscire a fermarci mi è passato un attimo nella testa.
Ma non avevo fatto i conti con i freni, che sono qualcosa di incredibile: basta fare attenzione a non bloccare le ruote e ci si ferma, addirittura fin troppo presto.
Altro punto spettacolare, sulla speciale di Costigliole d’Asti dove passavamo in un punto, sempre una sinistra, con un taglio esagerato, almeno un metro all’interno.
Al secondo passaggio l’asfalto era già finito, nascosto dalla terra tirata in strada dalle cento e più macchine in gara.
Normalmente ci si fa molta attenzione per non scivolare fuori ma anche qui si vede la differenza tra questa macchina e le altre “adattate” alle gare. Ruote dritte e macchina nel taglio, il resto lo fa lei con le 4WD e i differenziali che lavorano.
E queste sono solo un paio delle situazioni che mi hanno stupito, ce ne sarebbero tante altre ma non voglio essere tedioso!

Ed infine, a coronamento di tutta la giornata, il risultato è arrivato, nel senso che, come da programma che ci eravamo imposti, siamo riusciti a portare la macchina sulla pedana di arrivo, senza un graffio, divertendoci e comunque facendo divertire (spero) chi ci ha visti passare.

Devo ringraziare ancora una volta Roberto per aver guidato in condizioni, a volte, difficili per il caldo che c’era, Luigi Balbo, Ale Bosca e tutta la Balbosca per averci messo a disposizione un mezzo eccezionale ed averlo gestito in gara in maniera impeccabile.
Infine, ultimi ma non meno importanti, tutti quelli, a partire da amici e familiari, che son venuti a vederci e trovarci in prova ed ai parchi assistenza.
Grazie davvero a tutti

Alla prossima!
M.

Maurizio Massasso

26 Maggio 2022